“Convertire debito in guerre, convertire guerre in debito”
Sono le parole d’ordine della grande finanza.
Le guerre, un tempo causate dalle ambizioni dei Re e da fanatismi religiosi, sono oggi lo strumento di arricchimento e dominio del potere finanziario il quale, non avendo scrupolo o coscienza, sfrutta retoriche borghesi – i sacri confini territoriali, le tradizioni culturali della nazione, la vita per la patria – per spingere i popoli ad accettare come legittima la guerra e i suoi orrori. La finanza sovvenziona tutti, fornisce i mezzi di distruzione a tutte le parti coinvolte nei conflitti. Quanto maggiore e quanto più ampia la devastazione, tanto maggiore il bisogno di denaro degli Stati in guerra, e la necessità di assumere debiti per procurarselo.
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